Qui ha luogo il nuovo nato destino dei popoli. Il tempo ne riduce i suoi spazi per l’insopprimibile doglia che ha mutilato in pieno petto la stabilità politico-economica di un mondo non improntato più nell’attuale, da oriente ad occidente, da settentrione a meridione, ma piuttosto orientato a fondere nuovi patti di belligeranza, alleanze di bipolarismi strateghi, e tutto volto a creare nella subordinazione intellettiva (che come una devastazione sismica impatta massivamente sulla umanità sempre più decadente) sempre più sottomessa al suo stesso piacere, il male, un ancor più fabbisogno di dipendenze tra l’idea e l’azione, la sostanza dunque e lo stesso uomo. È l’alternarsi dei faccendieri e degli oligarchi, dove la morale, l’etica, il dovere, il principio, il diritto, la legge stessa, ebbene tutto è soppiantato da una forma nuova di dominio che linfa vitale da ciò ne trae e veleno, sfacciato veleno, per l’uomo ne attrae: è la scienza del terrore, indottrinata e invidiata già dai filosofismi dell’orrore, matura ormai per destabilizzare ciò che non è più attuale con l’idea corrompente di un azione in progresso. Ovvero, corrompere ovunque l’idea dell’azionato progresso, per scopi meramente di natura economica, garantendo, di fatto, pieno potere alle fasce di largo potere e imporre, così, con l’ausilio dei sempre più proliferanti conflitti bellici e col reverbero delle loro mortifere conseguenze, il risultato mai domo di uno schema assassino che vuole essere ricondotto, targato, etichettato, tra ciò che costituisce e dunque si confà in toto alla geo-politica nell’era non più dell’attuale, bensì meglio espressa come epoca evolutiva. Da questi fatti presenti emerge una considerazione che non può rimanere tacita, silente: l’arte di governare la terra corrisponde davvero al suo fine etimologico, ossia nello studio e nella descrizione del cittadino di oggi, se questi non altro incarna – suo malgrado – l’ovunque straniero e dalla storia perduto, l’io social-degenerativo migrante in questa storia perdente? Ed è proprio qui che ha luogo il nuovo nato destino dei popoli, il battezzato mancato di domani, quindi, la luce interrotta e poi definitivamente spenta sul mondo.
(24/10/2024)