Radioattive atmosfere di nucleari pensieri e prologo

Agghiacciati vivete, sotto due membrane di vetro dalla parola tartagliata che collidono le radioattive atmosfere di nucleari pensieri, per rivendicare l’uno lo stato d’aria dell’altro nei circuiti fluviali di una scienza autarchica sospinta dal suo eccidio. L’eliotropia liberata dagli emisferi dei vaneggiamenti e della rabbia ha un diorama vincente per ogni odore rugoso, al tatto penetrante e dal presentimento femmineo, raggiante. Perché donna? Una teoria semiotica, dal profilo idoneo per una trattativa semiologica-epistemologica, la quale rattenga in sé ogni nervosità semantica è l’utero calcificato di ogni essere vivente che ha la facoltà verbale di andare oltre qualsiasi umana dottrina. E perché l’intuitiva sostanza lessicale, alla quale si sottopone l’atemporalità dell’occhio ciclico-etereo, rende alla demagogia non traducibile la sua più pertinente definizione di algoritmo per la rieducazione armoniosa dei sottoinsiemi sensibili ed ignoti di post-elaborazioni atomiche.

(05/02/2023)