Settembre, 2024
Città rinsabbiano cerulea l’esistenza
tra i cadaveri che tuonano dagli occhi
e nei viali ove olezzano supplizi
un presago peregrinare di adombrate memorie
quotidiano s’invecchia nell’insecchito fogliame.
Che ne sarà della consolazione
quando a nudi piedi
la madre fiorita con tra le labbra la giustizia,
cui questo vile anelito di guerra
gli ha negato – dei suoi figli – l’innocenza e la pia gioia,
scalzerà la morte, la patria e, del suo dolore,
perfino la vittoria?
Settembre, 2024.
Rinsabbiano cadaveri
che tuonano dagli occhi dissanguate le città
coi loro peregrinaggi presaghi.
(11/09/2024)