Quale rigogliosa terra,
e quali frutti.
E come disteso, io,
per rinnovar lo spirito,
nudo fuoriesco dalla vita,
diversa, comunque,
da quell’esistere
che grazie alle più vili oppressioni
è divenuto, per bocca dei popoli,
né sì sì né no no
nello stare un po’ qui e un po’ la
per il quasi dentro e il quasi fuori,
come fossero una sola mandria di stelle
a rincorrere, in gocciolanti adesso,
la patriottica fuga dei rinnegati elementi.
No. Non vi sarà per me
una dimensione illogica, perversa,
che trae dalla cosiddetta realtà storica
una indegna immagine del bello
a discapito dell’assunta verità.
Dimentico della carne,
con l’amplesso del pensiero
io berrò al seno dei miei giorni
nel ventre amato della parola
slegato perfino dal mio sangue
a ravvivato stupore.
(24/03/2022)