Sul sé

Quando l’uomo si svuota del sé egli, in connubio con spirito e spirito, compie la volontà dell’armonia creatrice pur non essendo ed essendo, nell’implosione-esplosione del respiro.

Parlami del sé disse il figlio al padre. Questi lo fissò a lungo e, fortemente amandolo, pianse lacrime di sangue.

È fatto dono a tutti i viventi con intelletto possedersi nel sé. Tuttavia, non tutti i sé desiderano possedersi con intelletto.

Il sé. Quest’immune spartiacque delle più elevate rivelazioni, tra l’invio e la ricezione dell’inconoscibile a elemento puro e illuminato.

Volendo attribuire una volontà assoluta residente nel sé non è da escludere che questa provenga dall’assoluta volontà che risiede in un volere non cosciente, escluso.

Se potessimo fare sfoggio delle più alte interpretazioni sulla effettiva natura del sé cadremmo nella dimostrazione chiara della nostra più grande ignoranza.

L’interruzione di ogni connessione neuronale, in uno stato di iniziale vigilanza di ogni logica del pensiero, illumina la mente (grondante assaggi della perfezione) nell’abbondanza del sé.

Vi sono sé nel sé? Questa è la fenomenicità drammatica per la comprensione di tal vittoria per ogni umanità.