Sulla felicità e sulla tristezza

La felicità non è un’illusione di massa. Per molti, però, può diventare una massa d’illusioni. È un dovere discernerla.

Se un bambino è preda della tristezza bisogna, ad ogni costo, scovare dapprima il suo cacciatore. Seguirà la giustizia.

Quando una società viene definita felice ci troviamo di fronte ad un’allucinazione gravissima. Il malato da curare non è il problema principale, bensì il male e chi l’ha procurato. Entrambi da estirpare.

Mi trovai viso a viso con la disperazione. Solo dopo mi resi conto che mi ero imbattuto nello specchio della sua tristezza.

La felicità non andrebbe mai a braccetto con la stoltezza. Chi si ritiene felice mediti sempre sul suo accompagnatore.

Essere tristi è triste. Ed è proprio per tale motivo che esistono tristezze e tristezze nelle quali per ognuna v’è beatitudine o scandalo.

La felicità non è soltanto felicità, mentre la vita è sempre vita.

Piangere la tristezza di un popolo, oggi, è commettere reato.

Ci sono amori che sono per sempre. La felicità è un attimo.

Figlio, l’ultimo conto da pagare in vita non è alla tristezza.