C’è una morte che conduce alla prigionia della vita ed una che traghetta verso la salvezza dell’anima. Dipende davvero dall’uomo competere con l’una o con l’altra.
Alla morte non compete nulla e nulla dipende dalla morte.
La morte più gloriosa è quella al peccato.
Quando si muore nella superbia la morte deve essere impietosa, quando si muore nell’umiltà la morte piange la sua vanità.
La morte, per alcuni, è come un pensiero che si presenta solamente per andare via, in un altrove che questi nemmeno immaginano.
È vero. Quanto è dolce il sapore della morte per chi non ha più palato. Anche il miele di roccia, a confronto, sperde la sua dote migliore, l’identità.
Non tutti muoiono. Come non tutti vivono.
L’umanità non è stata creata per la morte. È la morte che è stata creata per l’umanità.
Figlio mio, quando ti si presenterà la morte muorine abbracciato con cuore di padre. Sarai beato.
(19/05/2023)