Se il mondo è vissuto ancora dall’uomo è perché esso nutre, in se stesso, l’estrema speranza per lui.
Perché si parla bene della speranza se il proverbio afferma che questa è l’ultima a morire? Quale sorte più orribile?
La speranza è una provvisoria forma di timore e di dolore.
Provare timore per la speranza è da saggi.
Chi prova dolore per la speranza è un misericordioso.
Sotto l’egida della speranza sono annessi ogni popolo e nazione. Tirannia di un decreto che da entrambi, essa, esula.
Da sempre vi sono uomini e uomini. Così come maestri e maestri. Tuttavia colui che ha trovato nella speranza la sua sequela e si è posto con umiltà sotto il suo imponente giogo può considerarsi un suo discepolo in quanto da essa eletto.
Io credo che si vivrà di speranza finché la speranza vivrà nel nostro credo.
Quando un governo si rende partecipe dell’assassinio della speranza diviene, questi, un infanticida nel popolo.
Figlio mio, se è vero che ogni medaglia ha il suo rovescio, non è così per la speranza. Disperato muore chi questo nega.