Sulla vanagloria
Dimostrare che l’uomo è più fedele alla vanagloria è di certo un atto misurato dalla vanità. Tuttavia, essendo un’opera dall’insuperbito ingegno, è sempre meglio che gloriarsene.
La vanagloria nasce gemella, il vanaglorioso muore orfano.
Ho visto uomini coricarsi nei loro escrementi così ricchi di sé che perfino la vanagloria si è dovuta arrendere.
Nessuno mai potrà tradirmi, ripeteva con fermezza. E a godere di lui non era forse, indifendibile, la vanagloria?
Il vanaglorioso insegue lo stato della vanagloria.
Un po’ credere di dormire, un po’ credere di pregare. Avendo sempre alta la verga della vergogna incrociata al bastone sfiorito di Aronne. La vanagloria davvero ben sa di non avere pietà.
L’uomo che ogni giorno sopravvive agli agguati dell’umiltà è un adepto della vanagloria e un potenziale assassino.
Quando gli uomini cominceranno a glorificare i loro nomi e le loro terre e altri li alimenteranno con approvazioni plenarie avverrà che la vanagloria s’incarnerà nel petto delle guerre a dimenticato Dio.
Una parola disse il Signore. Due ne udì Satana…
Figlio mio, ricordati sempre che il peccato non può mai parlare in terza persona. E la vanagloria, la vanagloria nemmeno in seconda. Io ti benedico col bacio dell’amore che è infinità in prima persona.
(30/05/2023)