Dell’uomo è l’ignoranza cosiddetta e vera.
L’ignoranza sublima l’intelletto primo nella sua fattispecie.
L’ignoranza deriva, dapprincipio, da un limite inconsapevole dell’essere consapevole.
L’ignorante non rappresenta né il suo finimento né il suo ricominciamento. È, tuttavia, una manifestazione completa dell’essere.
Quando l’ignorante veste i panni dell’astuzia camminando con le scarpe dell’inganno, guai. Nemmeno la giustizia, nella sua opera terrena, saprà (e vorrà) fermarlo.
L’ignoranza è. Essa domina su se stessa e su tutte le creature che ad essa si sono affidate affinché non si estingua, in questo tempo, la sua specie.
Il potere dell’ignoranza risiede sullo sgabello della collettiva paura. Per molti, infatti, le sue gambe sono come il prologo di una scalata non realizzabile tra le sabbie mobili della inconsistenza.
Il potere dell’ignorante è da considerarsi innocuo rispetto all’ignoranza al potere capace di orribilità, di carneficine.
Figlio mio, per fuggire dall’ignoranza devi imbatterti in essa. Anche sul fare della morte. Abbi semplicità nel coraggio.
(08/12/2021)