È un riabbracciarsi al giorno,
un controcanto di luce
inframmezzato
dai primi sbadigli degli occhi
che tendono al meraviglioso,
a ciò che sino a ieri
sembrava essere
pienamente inguardabile.
Oh, amore!
Quanta felicità ci sazia.
Eppure essa riposa
come una dormiente
che al risveglio
dovrà allattare
per la sua prima volta
la propria innocenza,
tra la pace che muove
le nostre messaggere anime:
sarebbe sacrilego destare
chi ha eletto
a propria dimora
il loro flusso maturo,
verginale.
Cielo.
A berci è un cielo
che d’azzurro
ha invaso i nostri occhi
spalancati al nuovo,
non più sgualciti
dal vento autunnale.
E non è presto
per donarci l’un l’altro
in un illimitato bacio,
non è tardi
per rimanere indenni
tra le altissime carezze
di tanto aurorale spazio.
Trasfigurati ai mondi prossimi
e alle realtà ultime e parallele
noi siamo il seme della purezza,
versato in un mare di gloria,
governato da un presente a venire
dilatato dalle volontà più fertili
che posseggono gli angeli.
(11/08/2023)