“Accade talvolta d’intrecciare
una o più spine dentro al fiato
affinché l’esperienza del cuore replichi
sospirando nel suo intervallabile divario.”
La scommessa luce volge al crocevia dell’attimo attentato ed il visibile silenzio diviene collegio di dolore sotto l’armata pioggia dei comunicanti domani. Accomiatata a sé medesima una cupola di fiorite mannaie va dondolandosi nella sorvegliata culla dell’ultimo azzardo. E il cieco nato cuce con la lingua del suo vecchio linguaggio l’impoverito irreparabile, veleno su tela trangugiato, tra stormi di colori gaudenti, dal polline cerebrale quantomai prossimo alla programmatica emergenza dell’insostenibile ammarraggio.
(23/03/2023)