L’intraducibile incontinenza famigliare che manifestano gli occhi di chi ha occhi soltanto per disonorare, con vergognoso fare, l’innocente volto della vita, lega collassi terrificati sulle ossa cariate dei dominati tutti dalla nuda proprietà di un infermo piacere, questa transizione di etica amorale che sperde la sua neutrale linfa tra le ispide radici del senso che per imago si sfa in putrida carne, in logorroica filosofia del ratto cosciente della ragione, manifesto ultimo dell’appiattimento del genere umano nell’usufruttuario rantolo (semplificazione) della burocratica perversione.
(23/05/2023)