Tutti ricorderanno il giorno fatto dal Signore



Perché vi ostinate
nel commettere opere inique,
segni tangibili di cotanta malvagità,
quando lo sfregio in viso, ormai,
a tutte le nazioni è visibile al tatto
e partecipe, dunque,
del più acuminato dolore?
Eppure io vi ho resi liberi,
liberi di amarvi l’un l’altro,
di dissetarvi alla fonte della conoscenza
come una bocca innocente
si stringe al petto di sua madre.
Mi struggo dinanzi alla povertà,
a quella miseria di valori
che non nutre,
che non sfama il mio popolo.
Come tanti errabondi delle tenebre
siete divenuti merce asfittica del progresso,
guanto vuoto che protegge il niente
dal freddo che all’impietrita mano nuoce,
vaso sempre più franto
nel quale anche la polvere non tace
per la disperazione di chi lo ha plasmato,
cenere mondana e smentica
della sua preziosa origine,
di ogni suo passato,
nudità che la terra aborrisce
benché dal suo ventre piatto
l’uomo, da sempre, è stato sollevato.
Prima che si congeda la benevolenza
che ho lasciato risiedere presso di voi,
nonostante le vostre ripetute efferatezze
che hanno dilaniato la speranza già livida
di molti popoli,
avendomi tentato come chi vi ha preceduto
mettendomi alla prova,
ecco. Io aggiungo ancor questo
ai vostri restanti giorni
come esempio per le generazioni
che compiranno la prosecuzione iniqua
di tutte le malvagità commesse
dai propri padri:
lascerò che non il silenzio
sia a regnare nelle vostre menti traviate,
quel silenzio che della pace si compiace
per trovare il suo pacifico tormento,
bensì il frastuono del pianto ininterrotto,
il dardo infuocato che più non trova
la sua potente balestra.
Farò del ventre delle nazioni
una balestra vuota
dove si dichiareranno maledette
le azioni frutto di rapine, di omicidi,
di calpestati diritti, di soprusi,
di menzogne.
E poiché una parola dico
e due ne faccio udire
e ciononostante avete rigettato
il mio invito a cambiare condotta,
indurendo perfino l’anima vostra
e schernendo la mia compassione,
farò un segno grandioso,
un portento agli occhi dei giusti.
E due, voi empi, ne approfondirete
con la vostra scienza invalida
e corrotta, fatalmente corrotta.
Tutti ricorderanno
il giorno fatto dal Signore
e non basterà la meraviglia,
non terrò conto del pentimento,
non riconoscerò chi ha rifiutato i piccoli,
chi ha bestemmiato, dunque, il mio nome.
Voi empi continuerete
a compiere le vostre empietà;
i ladri ruberanno ancora,
i perversi non concederanno tregua
alla loro perversione,
i violenti non cederanno il passo
alla più degna mansuetudine,
gli omicidi non cesseranno di essere,
le menzogne brulicheranno
tra tutti i popoli,
gli idolatri si prostreranno ancor di più
alle loro marce ideazioni, ai loro idoli,
le spade colpiranno gli innocenti
come mai prima d’ora,
la corruzione opprimerà i giusti
e gli interessi più sporchi
troveranno tra i potenti la loro prosecuzione.
Tutto questo avverrà
perché non vi convertite
e per il vostro cuore traviato e spento all’amore
non abbiate mai più pace, felicità e consolazione.
La mia voce, ecco.
Lascerò che non s’intenerisca la mia voce,
la renderò dura più di un diamante esagonale
affinché corregga il pensiero di molti.
Sarà scartata dai tanti, come si osa con le pietre,
ma questa diverrà la mia testata d’angolo
e chi dovrà vi si sfracellerà tutt’all’intorno.
La mia parola vive ed è eterna.
Essa è la prima eletta,
colei che guidando i miei carri
rende visibile,
in coloro nei quali io mi compiaccio,
la mia gloria, la gloria del Signore.

(23/03/2022)