Vivo nel tuo nome
Ho una pena che non mi appartiene,
un’angoscia che riesce a vivere sola, nel suo affanno,
e che di notte in giorno,
come aquila che mai trova riposo dal suo volo,
si rafforza e si rinnova.
Molte volte sono stato daccanto alla mia morte
e troppe volte sono stato io a consolare lei
secondo la bontà che dall’alto mi è stata riservata;
ho imparato a comprenderla come fosse una sorella,
una compagna.
Quanto distano le vie del bene su questa terra
sempre più piagata dalla lebbra della noncuranza,
dall’assenza di sete, sì, dalla mancanza di amore
per colui che agli occhi nostri si è rivelato padre
dando la sua vita in riscatto per noi.
Sin da giovanissimo ho dovuto coltivare un dolore,
un dolore tradito dallo stesso terrore,
sui campi bruciati a tradimento dalla vile persecuzione,
dall’odio che in tanti mi hanno dimostrato
in qualsiasi circostanza e in ogni modo.
Ma il mio cuore è restato saldo,
come sospeso dall’umano patire,
cullato tra le braccia di colui che mi ha generato
ben prima che i miei occhi conoscessero la luce,
voce raggiante nell’amato petto della rugiada.
Ho conservato nella fedeltà il mio cammino,
i miei passi hanno attraversato ogni sua parola
e nell’attimo dello smarrimento non ho deviato
perché stretto al suo respiro,
sostenuto dal suo braccio e dal suo amore.
Per te ho disprezzato la vita,
straniero di un mondo che non mi ha mai amato
perché non ha voluto riconoscerti e oggi la luce
persevera nei miei occhi bagnandoli di materne carezze
che generano amplessi di sangue.
Amato mio,
canterò per sempre le tue vittorie
e le tue meraviglie saranno leggi per me,
le più adorate, assieme ai tuoi decreti
da donare ai distanti e ai prossimi.
Sì perché quale gioia più grande sei per me
non posso contenerla tutta in me,
e più del bimbo al seno della madre
io anelo alla tua volontà, padre mio:
compiacerti è la mia beatitudine.
Io che ho una pena che non mi appartiene,
un’angoscia che riesce a vivere sola nel suo affanno
e che di notte in giorno si rafforza e si rinnova,
dolore per la terra e i suoi abitanti Signore:
vieni, non tardare.
Vivo nel tuo nome.
(22/12/2022)