Voi frugate impazienti nelle piaghe dei muri, nei crateri delle ultime parole di chi lascia defluire la propria lavica umanità tra i decreti delle lacrime mozzate, occhi che abortiscono il proprio acido sapere, e lasciate che siano le ombre inzuppate di baluginante sangue a vociferare per i popoli anziché quella lingua sismica conoscibile da chiunque abbia occhi vivi per curarne l’ulcera macerata. Ladri. Con la vostra abominevole condotta intimidite, avariandole, perfino le menzogne, dosate per essere assunte al mattino, al mezzogiorno e alla sera, per elevare questa macabra epidemia da festa nucleare agli onori di un’asservita cronaca dell’orrore che soffia le sue nuove candeline, traforate dalla cera, dalle inferriate di vetro.
(23/12/2022)