Ascoltami ingrata generazione di vipere, striscerai tra le vipere più piccole per formare la polvere del nuovo mondo.
Ti mando mediatori e non li ascolti, e perseveri nella tua volontà di onnipotenza di fronte a me, quando solo l’amore può potenza e nei cieli e sulla terra.
Ecco che la mia ira si abbatte su di te come t’avevo predetto e non ci sarà pace né preghiera che potrà fermarla.
Quando vedrai nell’anfratto straripato d’un marciapiede della montagna dissacrata una madre piangere per bocca del figlio di quattro anni ed il lievito sgranato su quei denti sarà la fine del primo imperativo.
Chi non teme la mia ira non teme la sua sorte e chi non teme la sua sorte non sarà ritenuto degno di stridere i denti nella Geenna.
Parola di Dio.
– 2005/2007 –